Tra sfrappole, coriandoli e balanzoni bolognesi il carnevale è in arrivo: ogni città ha la sua maschera di carnevale, e Bologna non fa eccezione. Oggi vi raccontiamo la storia di Balanzone, il comico dottore del capoluogo emiliano.
Come Pulcinella simboleggia la vitalità e Arlecchino la furbizia, così la maschera carnevalesca di Balanzone incarna ed esagera certe caratteristiche tipiche bolognesi. I principali vizi e virtù della città dalle due torri sono tutti in questo buffo “dottore”: l’amore per il buon cibo e il buon vino; la cultura, a volte un po’ pedante, degli studi universitari; l’essere chiacchieroni.
Ma partiamo dal nome: Balanzone viene da balansa, che in dialetto bolognese vuol dire “bilancia”. Rappresenta la giustizia, e quindi il diritto, prima materia universitaria insegnata in quella che è una delle più antiche università del mondo: l’Alma Mater Studiorum di Bologna.
La maschera Balanzone è un grasso dottore, vestito di nero come gli avvocati in toga o i professori alle lauree, con le gote rosse per il buon vino e il buon cibo. Parla molte lingue tra cui il latino, condito a volte da espressioni maccheroniche; è colto, ma a volte risulta pedante nei suoi consigli dispensati ad ogni costo.
È la maschera più “saggia”, ma anche il personaggio più prolisso: non perde occasione per iniziare uno dei suoi lunghi sproloqui, su uno dei numerosi argomenti dei quali afferma di sapere tutto.
In questo curioso personaggio c’è tutta Bologna, con le sue curiose abitudini, i suoi pregi e i suoi difettucci, comicamente messi in ridicolo dal grasso Balanzone. Per lui si prova simpatia come la si prova per la città dei tortellini: impossibile non farlo!
Collegata alla maschera di Balanzone pare sia nata la ricetta di un particolare tipo di pasta fresca, che naturalmente è ordinabile qui sul sito: i balanzoni bolognesi! Siete pronti a gustare una vera ricetta bolognese di carnevale?